BIOTRITURATORE – GUIDA ALL’ACQUISTO

La Guida per orientarsi nella scelta del Miglior Biotrituratore
Completa e Curata dai veri Esperti delle Attrezzature del Taglio del Legno

Il biotrituratore è diventato in pochi anni uno strumento indispensabile del proprio parco attrezzi. Che se ne faccia un lavoro amatoriale per la pulizia di un giardino, o che si debba gestire grandi terreni agricoli, la legge ormai non permette più l’antica pratica del bruciare. Per motivi legati alla sicurezza sugli incendi e all’inquinamento questa vecchia abitudine comporterebbe sanzioni civili e penali. Materiali come rami, sterpaglie e residuo di potato vanno dunque smaltiti e queste masse di residui (spesso abbondanti e voluminose) è complicato portarli presso apposite discariche. La scelta del miglior biotrituratore non è cosa facile, ma con questa guida all’acquisto tenteremo di rendervi la vita più semplice. Il biotrituratore consente di macinare riducendo al minimo il volume di questo materiale di scarto, consente quindi di ottenere questi 3 vantaggi:

  • risparmiare tempo e costi di trasporto degli scarti
  • produrre materia prima utilizzabile per concimare piante di giardini ed orti (ad esempio con la pratica del compostaggio)
  • produrre energia attraverso l’autoproduzione in casa del pellet (attuabile con apposito macchinario, la pellettatrice).


    1. Consiglio sull’uso e sui materiali triturabili con un biotrituratore

Scarti di potature di rami legno verde triturabili
Potature di legno verde triturabili


    1.1 Consiglio n°1: macinare solo legno verde e fresco

Bisogna tenere presente che i biotrituratori, a prescindere dal tipo di alimentazione e della potenza, possono lavorare solo rami di legno verde. La loro struttura è infatti concepita per lavorare legno “APPENA POTATO”, tagliato di recente dall’albero. Il legno secco, se macinato ricorrentemente, andrebbe a danneggiare le lame e i martelli che compongono l’apparato di taglio o quanto meno ad una veloce usura degli stessi compromettendo in breve tempo l’affilatura delle lame e di conseguenza la capacità di taglio del biotrituratore.  


    1.2 Consiglio n°2: non idonei per foglie ed aghi

Aghi e foglie non sono idonei al biotrituratore
Aghi e foglie non sono idonei al biotrituratore

Altra caratteristica che deve essere presa in considerazione e che accomuna tutte le tipologie di biotrituratori è l’impossibilità di triturare le foglie e gli aghi. Il fogliame può essere inserito e di conseguenza macinato solamente se attaccato al ramo.
Tutti gli apparati interni di taglio dei biotrituratori, quali più e quali meno, funzionano infatti per trascinamento. Il ramo viene “agganciato” e trascinato verso l’interno, facendolo passare attraverso i rulli o le lame.
Se invece inserissimo nella tramoggia esclusivamente mucchietti di foglie da macinare, queste andrebbero inevitabilmente a ostruire la tramoggia nella parte più bassa e stretta ad imbuto, annullando l’effetto della forza di gravità a causa della loro massa estremamente limitata e grande voluminosità, venendo così a mancare l’effetto trascinamento che c’è per i rami, dalla forma più allungata. Lo stesso identico ragionamento vale anche per gli aghi di pino ed altre piante affini.


    1.3 Consiglio n°3: foglie di palma e fichi d’india

Le foglie di palma non sono adatte al cippatore
Le foglie di palma non sono adatte al cippatore

Le foglie/rami di palma, a causa della natura estremamente fibrosa di queste piante, sono probabilmente una delle consistenze più difficili da macinare anche per il miglior biotrituratore. Le foglie di palma sono estremamente flessibili e resistenti, quasi “come delle corde”, e questo può comportare degli intoppi nella tritatura. Un discorso similare può essere fatto per residui troppo umidi, come fichi d’India o aloe, in quanto possono causare intasamenti oppure problemi alla bocca di espulsione. Questo materiale infatti in fase di macinazione potrebbe attaccarsi alle pareti andando ad impedire una corretta espulsione del materiale tritato. Queste difficoltà sono particolarmente riscontrabili in tutti i biotrituratori di livello hobbistico, che di conseguenza non risultano per nulla adatti alla macinazione di queste essenze. Per tipi di lavorazione particolarmente difficili come quelli descritti, occorrono necessariamente dei biotrituratori “professionali” (nel senso stretto del termine) ed azionati con motore a scoppio o a trattore (non elettrici in quanto hanno potenze limitate). E che possibilmente abbiano un elevato numero di giri, lame estremamente robuste ed affilate, ed una camera di macinazione particolarmente ampia in modo da smaltire efficientemente la lavorazione e non intasarsi.


    2. Tipologie di Biotrituratori

Quale scegliere? Possiamo suddividere i Biotrituratori in tre grandi famiglie in base all’alimentazione del motore che essi montano:

  • Biotrituratori con Motore Elettrico
  • Biotrituratori con Motore a scoppio
  • Biotrituratori con Attacco al Trattore


    2.1 Biotrituratori con motore elettrico

I biotrituratori alimentati con corrente elettrica sono indubbiamente quelli più richiesti e diffusi per un utilizzo “casalingo”, grazie soprattutto ai prezzi di accesso alla gamma che possono essere anche molto bassi (partono dai 100 euro circa a crescere).
Dato comunque il lavoro pesante che svolgono, necessitano di una buona disponibilità di corrente per cui è spesso necessario una fornitura di energia elettrica al contatore di 3 Kw. Inoltre sarebbe opportuno non utilizzarli a troppa distanza da una abitazione perché, se li colleghiamo ad una prolunga, essa non deve eccedere i 20-25 mt max per non provocare il surriscaldamento del motore elettrico (cavi troppo lunghi creano dispersione di corrente facendo sì che ne arrivi di meno al motore determinandone il surriscaldamento e nei casi peggiori il danneggiamento). Utilizzando una prolunga della suddetta lunghezza, se ne consiglia inoltre con un diametro del rame dei fili elettrici di minimo 2,5mm.

Questi macchinari possono essere BIOTRITURATORI ELETTRICI HOBBISTICI, e sono caratterizzati da:

  • motore monofase a spazzole
  • struttura in plastica
Biotrituratore-e-carriola
Cippato realizzato da Biotrituratore elettrico con cestello di raccolta integrato

Essi sono indicati per chi deve svolgere lavori casalinghi per la pulizia del proprio giardino. Sono indubbiamente i più diffusi proprio perché grazie alle loro caratteristiche ed al prezzo molto contenuto (dai 100 ai 300 euro circa) vanno incontro alle esigenze di un pubblico molto vasto. Sono macchine pensate per l’uso in giardini di piccole-medie dimensioni, atte quindi a soddisfare la macinazione degli scarti dell’hobbista domenicale.
Il diametro dei rami che riescono a triturare può essere anche abbastanza significativo, anche intorno ai 40-45 mm, ma hanno il limite della quantità. Rami di tale diametro infatti devono essere l’eccezione, in quanto la loro struttura, la meccanica e la motorizzazione non permettono lavori prolungati in questo tipo di lavorazione di grosso diametro.

Possiamo inoltre distinguere due differenti tipologie di configurazione/equipaggiamento

  • biotrituratori elettrici hobbistici con scarico libero
  • biotrituratori elettrici hobbistici con cestello di raccolta integrato

Non cambia la funzionalità della macchina, ma la comodità dei secondi di ottenere eventualmente il risultato già raccolto in un contenitore, oppure preferire, come per i primi, di scaricarlo semplicemente a terra o in un altro contenitore differente applicato in prossimità dell’uscita di scarico del biotrituratore.

I BIOTRITURATORI ELETTRICI PROFESSIONALI invece sono caratterizzati da:

  • Motori elettrici professionali ad induzione (sia monofase che trifase) di lunga durata
  • Struttura realizzata integralmente in acciaio
  • Rotore interno di macinazione di grandi dimensioni (in qualche caso anche ben 5-6 volte più grande dei modelli hobbistici)
  • Tramoggia maggiorata di grandi dimensioni (molto lunga e con imbocco molto capiente, capace di ospitare rami più grandi e voluminosi, o vari rametti più piccoli contemporaneamente)
  • Produzione oraria molto più elevata rispetto agli hobbistici
  • Diametro di taglio (che può arrivare in alcuni casi a 50mm, consentendo anche un utilizzo più continuativo nella macinazione di rami di questa taglia)

Quindi, in generale, sono biotrituratori che hanno delle prestazioni di molto superiori ai modelli elettrici hobbistici sotto ogni punto di vista. Grazie anche ai motori ad induzione che hanno uno sviluppo di potenza effettivo ben superiore ai motori a spazzole, ma soprattutto una durata molto superiore a questi ultimi, che li rende adatti anche a sessioni intense e prolungate. La stessa cosa si può dire per la struttura in acciaio che conferisce una robustezza ed una durata ben differenti.

La facilità d’uso grazie alle ampie tramogge di carico, permettendo anche produttività elevate qualora se ne facessero usi più intensi e prolungati.
Sono pertanto macchine destinate all’utente più esigente, che non si accontenta del piccolo biotrituratore elettrico hobbistico da basso prezzo, e che lo usa su giardini di grandi dimensioni oppure anche in campagna per lavori di stampo più agricolo (macinatura potature di oliveti, frutteti, vigneti ed altri residui), con maggior frequenza di rami di diametro maggiore.

Il costo delle macchine di questa categoria è ben differente, e può in alcuni casi salire anche a 1000 euro, ma la soddisfazione di chi acquista macchine del genere è sicuramente proporzionale.
Alcuni dei migliori modelli di questa categoria possono anche essere adibiti per la produzione di cippato idoneo poi alla pellettizzazione con apposita macchina per il pellet.

Cippato derivato dall'azione del biotrituratore
Cippato derivato dall’azione del biotrituratore


    2.2 Biotrituratori con motore a scoppio

I biotrituratori con motore a scoppio grazie alla loro struttura in acciaio e alla potenza del motore si configurano il più delle volte (non sempre) come macchine di livello professionale.  Le motivazioni principali a favore dei biotrituratori a scoppio sono due:

  • Per effettuare lavori più impegnativi (rispetto ai biotrituratori elettrici), sia dal punto di vista delle dimensioni del materiale da macinare sia per quantità.
  • Dà la possibilità di operare in totale autonomia, e quindi utilizzabili ovunque. Non si deve avere a portata di mano una fonte di energia elettrica, un trattore o un motocoltivatore

Rumorosità, emissioni di fumo (oggi limitate sui motori di ultima generazione) e peso, sono dei fattori che potrebbero renderli un po’ meno adatti ad un ambiente di lavoro domestico, ma proprio questi fattori in parte ne certificano anche la solidità e la potenza nonché un maggior orientamento a lavori di natura agricola.

Per chi vuole trasformare gli scarti della lavorazione in pellet è proprio questo tipo di biotrituratori ad essere indicato. Un buon biotrituratore con setaccio da 8 riesce a garantire un’ottima qualità di cippato. Tratteremo questo argomento più in basso nella pagina in modo più dettagliato in un capitolo dedicato.

I BIOTRITURATORI A SCOPPIO HOBBISTICI sono caratterizzati da:

  • motore di potenza contenuta (dai 4 ai 7 HP)
  • struttura più leggera in plastica e acciaio
  • tramoggia di dimensioni medio piccole
  • rotore di taglio con struttura più leggera
  • equipaggiamento (il più delle volte) con cesto di raccolta

Essi sono indicati per chi deve svolgere lavori casalinghi per la pulizia del proprio giardino. Sono indubbiamente i più diffusi proprio perché grazie alle loro caratteristiche ed al prezzo molto contenuto (dai 300 ai 600 euro circa) vanno incontro alle esigenze di un pubblico molto vasto. Sono macchine pensate per l’uso in giardini di piccole-medie dimensioni, atte quindi a soddisfare la macinazione degli scarti dell’hobbista domenicale.
Il diametro dei rami che riescono a triturare può essere anche abbastanza significativo, anche intorno ai 40-45 mm, ma hanno il limite della quantità. Rami di tale diametro infatti devono essere l’eccezione, la loro struttura, la meccanica e la motorizzazione non permettono lavori prolungati in questo tipo di lavorazione di grosso diametro.

I BIOTRITURATORI A SCOPPIO PROFESSIONALI invece sono caratterizzati da:

  • Motori a scoppio professionali (Honda, Briggs&Stratton, Loncin ecc )
  • Struttura realizzata integralmente in acciaio
  • Rotore interno di macinazione di grandi dimensioni (in qualche caso anche ben 5-6 volte più grande dei modelli hobbistici)
  • Tramoggia maggiorata di grandi dimensioni (molto lunga e con imbocco molto capiente, capace di ospitare rami più grandi e voluminosi, o vari rametti più piccoli contemporaneamente)
  • Produzione oraria molto più elevata rispetto agli hobbistici
  • Diametro di taglio (che può raggiungere nei modelli più grandi anche 80/120mm, consentendo anche un utilizzo più continuativo nella macinazione di rami di questa taglia)

Quindi, in generale, sono biotrituratori che hanno delle prestazioni di molto superiori ai modelli elettrici sotto ogni punto di vista. Grazie anche ai motori a scoppio (6/15hp) che hanno uno sviluppo di potenza effettivo ben superiore ai motori elettrici, ma soprattutto una durata molto superiore che li rende adatti anche a sessioni intense e prolungate. La stessa cosa si può dire per la struttura in acciaio che conferisce una robustezza ed una durata ben differenti. E la facilità d’uso grazie alle ampie tramogge di carico, permettendo anche produttività elevate qualora se ne facessero usi più intensi e prolungati.
Sono pertanto macchine destinate all’utente più esigente, che non si accontenta certamente di un biotrituratore elettrico e che lo usa su giardini di grandi dimensione oppure anche in campagna per lavori di stampo più agricolo (macinatura potature di oliveti, frutteti, vigneti ed altri residui), con maggior frequenza di rami di diametro maggiore.
Il costo delle macchine di questa categoria è ben differente, e può in alcuni casi superare anche i 2000 euro.


    2.3 Biotrituratori con attacco al trattore

I biotrituratori a trattore sono quelli che riescono a sviluppare una capacità di taglio maggiore a tutti gli altri, grazie al collegamento al trattore che dispone di una potenza pressoché “illimitata” se rapportata all’effettivo assorbimento di un biotrituratore, piccolo o grande che sia (i più grandi possono arrivare ad assorbire 30HP max). 
Questi permettono di lavorare tronchetti o ramaglie di diametro dai 5 ai 10 centimetri (in base al modello più grande o più piccolo del biotrituratore) o raggiungere anche i 15 cm di diametro, cioè veri e propri tronchi, sui modelli più grandi e professionali.

Date le sue caratteristiche il biotrituratore a trattore è ovviamente un attrezzo adatto al mondo agricolo. La sua struttura e la sua potenza lo rendono adatto a lavori medio-grandi.

Le motivazioni principali a favore dei biotritratori a trattore sono due:

  • Riescono a lavorare trochi dal diametro notevole, fino a 15 centimetri
  • Mobilità, una volta attaccati al trattore possono essere trasportati ovunque

A differenza delle altre tipologie di biotrituratori, quelli a trattore sono solo professionali. Come detto sopra la loro grande capacità lavorativa li rende adatti a lavori agricoli.

Le dimensioni e la necessità di doverli attaccare a un trattore li rende scomodi e poco funzionali a lavori hobbistici o di giardinaggio.


    3. I sistemi di taglio dei biotrituratori

Sistema di taglio a rotore con lame
Rotore con lame

I sistemi di taglio dei biotrituratori sono di tre tipi:

  • Disco con lame
  • Disco con lame + martelli flottanti
  • Rullo (o ingranaggio)


    3.1 Disco con lame

Quello a disco a lame è un sistema di taglio costituito da un disco di acciaio sul quale sono montati dei coltelli o lame (generalmente due).  Attraversando le lame del rotore il materiale viene sminuzzato. Questo tipo di taglio garantisce un MEDIO grado di affinamento del legno (3/5 cm).

Questo è il sistema più semplice e tradizionale applicato ai biotrituratori. Lo si può trovare su biotrituratori di varie tipologie. Molto spesso viene montato su quelli elettrici di fascia medio bassa adatti ad un uso hobbistico. Questo non toglie che possiamo trovarlo anche nei biotrituratori a scoppio o a trattore, anche molto grandi.


    3.2 Disco con lame più martelli flottanti

Quello a disco con lame e martelli flottanti  è l’evoluzione di quella a disco a lame appena descritto;  è un sistema di taglio che perfeziona ancora di più lo sminuzzamento del materiale da smaltire, perché attua una doppia lavorazione. Al volano sul quale sono montate le lame che effettuano il primo sminuzzamento (vedere descrizione al paragrafo precedente), si aggiunge la seconda lavorazione attuata da una serie di potenti e affilati martelli che sono posizionati nella camera immediatamente posteriore al disco con lame. Il materiale prelavorato da quest’ultimo passando attraverso questi martelli viene letteralmente centrifugato. Questa lavorazione, permette di ottenere un risultato sicuramente più omogeneo, ma soprattutto un ALTO grado di affinamento del legno (2/3 cm).

Ci sono alcune aziende produttrici di biotrituratori con il sistema di disco con lame e martelli flottanti che abbinano un ulteriore sistema a vagli intercambiabili. Questi setacci, di diversa misura, permettono al biotrituratore di affinare ulteriormente il prodotto.  I setacci più comuni sono con forature da 15 e 10 mm per ottenere un cippato di varie dimensioni. In alcuni casi si trovano setacci da 8 mm.

Proprio per questo motivo i biotrituratori a disco con lame e martelli flottanti, in abbinamento ad un setaccio della giusta grandezza, possono essere adibiti alla produzione di cippato di dimensioni idonee per le pellettatrici,  permettendo la produzione in casa di pellet.


    3.3 Rullo o ingranaggio

Quello a rullo è un sistema di taglio più grossolano ma sicuramente più potente. Grazie ai rulli è possibile triturare materiale superiore ai 10 cm di diametro. Il rullo lavora con difficoltà il fogliame e il materiale di piccole dimensioni, ma permette di triturare con facilità materiale legnoso di dimensioni medio grandi. Questo tipo di taglio garantisce un basso grado di affinamento del legno (4/5 cm).


    4. Tipologie di biotrituratori in base al numero di tramogge

  • Tramoggia doppia
  • Tramoggia singola

Nello scegliere un biotrituratore si potrebbe considerare un valore aggiunto la presenza di tramoggia doppia. Ad una prima valutazione infatti questa caratteristica potrebbe far pensare ad un prodotto più articolato e completo nel funzionamento. Approfondendo però la propria analisi ci si imbatte in una realtà diversa. In questo tipo di biotrituratori una tramoggia è riservata alla lavorazione di materiale legnoso, che in alcuni casi può essere rappresentato anche da tronchetti. Un’altra tramoggia è riservata alla lavorazione di piccolo materiale verde o frondoso. Proprio questa separazione rende questi biotrituratori poco appetibili. La selezione, necessaria prima di iniziare la cippatura, rende il lavoro dell’operatore più faticoso e lento.

Proprio per questo motivo le macchine sempre più diffuse sono quelle con tramoggia singola. La tramoggia unificata infatti dà il vantaggio di poter eliminare la lenta e faticosa operazione di selezione. L’operatore quindi potrà procedere all’operazione di cippatura in maniera massiva e senza controllare il materiale.

Comments

  1. mario ambrogi Rispondi

    grazie davvero un eccellente panoramica

  2. Fabrizio Fabris Rispondi

    Complimenti ! una bella panoramica dei cippatori e dei vari sistemi di taglio mi è stata utile per capire quale potrebbe essere l’attrezzo giusto.

  3. massimo Rispondi

    Buonissima spiegazione, complimenti ! ottima per un giusto acquisto.

  4. Mario Leotta Rispondi

    Buonasera, ottimi attrezzi…. però non adatti all’uso che serve a noi, avendo la necessità di triturare il più finemente possibile grandi quantità di foglie e rametti di olivo provenienti da un defogliatore da frantoio- Non esiste un attrezzo idoneo a questo scopo?

  5. Michele Rispondi

    Buongiorno a tutti. Qualcuno è a conoscenza di incentivi per l’acquisto di biotrituratori in Campania?

  6. Vittorio Piani Rispondi

    Ceccato Tritone Monster electric provato oggi,veramente un mostro di potenza. OTTIMO ACQUISTO-

  7. Balbo massimo Rispondi

    Un articolo scritto bene con chiarezza semplicità e completezza

  8. Claudio Rispondi

    Grazie, molto utile, forse però non ho capito bene con quale tipo potrei frantumare sia il verde che il secco, grazie

    • Simone Rispondi

      Ciao Claudio,
      Con i biotrituratori, a prescindere dal tipo di alimentazione e potenza, vanno lavorati solo rami di legno verde e fresco. Il legno secco se macinato in modo ricorrente va a danneggiare le lame e i martelli della macchina.

  9. GGiovannini Rispondi

    Ottimo servizio informativo. Grazie!

  10. Maurizio Rispondi

    Buongiorno,
    quale biotrituratore a scoppio consigliate per rami da potatura ulivi verdi con foglie? Il diametro massimo legno 3-4 cm.
    Grazie

    • Simone Rispondi

      Ciao Maurizio,
      Tra i biotrituratori nel nostro catalogo quasi tutti sono adatti per legname dal diametro massimo di 3-4 cm, molto dipende dalle esigenze personali e la spesa che si vuole compiere. Tra i marchi con le macchine più versatili e affidabili comunque possiamo consigliarti le macchine GeoTech, visto la presenza di modelli con una vasta gamma di caratteristiche adatte ad ogni richiesta.

  11. Gilberto Piaggesi Rispondi

    Quale consigliate di trita tutto che possa tritare sia rami freschi e rami secchi
    grazie Gilberto

    • Simone Rispondi

      Ciao Gilberto,
      I biotrituratori a prescindere dall’alimentazione, possono lavorare solo rami di legno verde e fresco, i rami secchi infatti possono danneggiare il sistema di taglio, specialmente se lavorati ricorrentemente.
      Ecco comunque il link che rimanda al nostro sito con i modelli a scoppio, elettrici e per trattore, dove potrai scegliere il modello più adatto alle tue esigenze: https://www.agrieuro.com/biotrituratori-c-42.html

  12. tommaso Rispondi

    Buonasera, vorrei qualche consiglio sull’acquisto di un biotrituratore professionale a scoppio per lo smaltimento di potature derivanti da circa 150 piante di ulivo. Non ho necessità di produrre pellet ma di concimare il terreno.Qual’è il compromesso tra una lavorazione veloce di un legno duro come quello di ulivo e un sistema di taglio che riesca anche a sminuzzare il fogliame?

    • Simone Rispondi

      Ciao Tommaso,

      Per il tuo caso dove si lavora con legni duri e ricchi di fogliame, ti consiglio di scegliere tra i nostri modelli di biotrituratori a disco con lame e martelli: https://www.agrieuro.com/biotrituratori-scoppio/biotrituratori-disco-con-lame-martelli-c-42_1847_1858.html
      Ovviamente è sempre molto importante valutare attentamente il diametro dei rami che si vanno a inserire nella macchina, per evitare di danneggiare la tramoggia e lo stesso sistema di taglio.
      Non esitare a chiedere ulteriori informazioni qualora ne avessi bisogno!

  13. Marco Rispondi

    Vorrei triturare piante di pomodori melanzane zucchine e ogni scarto dell orto ,possono andare bene i Biotrituratori grazie.

    • Simone Rispondi

      Ciao Marco,

      I biotrituratori possono essere adatti per tritare piante di pomodori e scarti dell’orto, ma è importante seguire alcuni accorgimenti.
      Per prima cosa va fatta molta attenzione che con le piante che si vanno a tritare non ci siano anche le loro radici, sassi o residui di terra.
      Sempre importante poi, che queste piante siano verdi e non secche, per non danneggiare il sistema di taglio della macchina durante le operazioni.

  14. Riccardo Rispondi

    Buongiorno, vorrei acquistare un biotrituratore elettrico per tritare soprattutto canne, cosa mi consigliate?

    • Simone Rispondi

      Ciao Riccardo,

      La scelta di un biotrituratore elettrico dipende principalmente dal livello di lavoro che deve eseguire. Nel tuo caso dipende dalle dimensioni, robustezza e volume delle canne da triturare.
      Sul nostro sito abbiamo a disposizione modelli hobbistici, dotati di motore monofase e idonei per un uso casalingo, oppure modelli professionali, con motori più potenti che possono essere sia monofase che trifase, per lavori più impegnativi.

      Ti lascio il link per la nostra categoria specifica dei nostri modelli d biotrituratori elettrici: https://www.agrieuro.com/biotrituratori/biotrituratori-elettrici-c-42_1846.html

      Non esitare a contattarci per ulteriori informazioni e consigli!

    • Paolo Rispondi

      Mi sento in dovere di farvi i complimenti per il vostro lavoro di informazione . Veramente bravi !!

  15. Andrea Rispondi

    Buon pomeriggio.
    Ho letto con molto interesse l’articolo sul biotrituratore, davvero interessante. Ma, mi sento un po’ disorientato sulla scelta della macchina, in quanto, la potatura che devo cippare proviene principalmente da siepe di lauroceraso (molto fogliosa e sui 150 mt lineari) alberi e arbusti vari. Sarei per una macchina a motore a scoppio ma: lama o rullo?
    Grazie

    • Simone Rispondi

      Ciao Andrea,
      Molto dipende dalle dimensioni di cippato che desideri ottenere e dal diametro dei residui da triturare.
      Se desideri un cippato con dimensioni medie tra i 4 e i 5 cm e i residui non hanno un diametro eccessivo, meglio optare per i modelli a disco con lame.
      Se invece devi triturare residui con diametro superiore ai 10 cm, ed ottenere un cippato più grossolano i modelli a rullo sono l’ideale.

  16. Andrea Rispondi

    Buon pomeriggio.
    Ottima panoramica dei vari sistemi di uso e taglio dei biotrituratori. Siccome, a breve, ne dovrei acquistarne uno, vorrei un consiglio su che tipologia orientarmi. In quanto il materiale principale della potatura, è data dalla siepe (150 mt lineari circa) più vari alberi da frutto.
    Grazie e buon lavoro

    • Simone Rispondi

      Ciao Andrea,
      La considerazione più importante da fare è sulle dimensioni di cippato che desideri ottenere e dal diametro dei residui da triturare.
      Se il materiale che devi lavorare non ha diametri considerevoli i modelli con disco a lame sono sufficienti.
      Se invece devi triturare residui con diametro superiore ai 10 cm, ed ottenere un cippato più grossolano i modelli a rullo sono l’ideale.

  17. Anonimo Rispondi

    Grazie per la spiegazione molto utile. Utilizzo da due anni un biotrituratore a rullo con motore elettrico e mi ha risolto il problema di cosa fare delle potature.

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