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DIRASPATRICI E PIGIATRICI – GUIDA ALL’ACQUISTO

Una guida completa per l’acquisto sulle diraspatrici, macchine per la preparazione del vino, visto che permettono di preparare l’uva alla torchiatura.

La Guida per orientarsi nella scelta delle Migliori Diraspatrici e Pigiatrici
Completa e Curata dai veri Esperti delle Attrezzature per l’Enologia

Le diraspatrici e le pigiatrici sono tra gli strumenti fondamentali per la preparazione del vino dato che permettono di preparare l’uva per la successiva torchiatura.

La pigiatura è infatti una fase essenziale della vinificazione e tra le più antiche: è solo negli ultimi decenni che si è passati dal pigiare i grappoli interi con i piedi in tini di legno, ad utilizzare macchine che hanno varie conformazioni in base al tipo di vino che si vuole ottenere.


Con questa guida si vuole aiutare chiunque, dall’hobbista al professionista, a scegliere la macchina più adatta alla propria situazione in base al tipo di lavorazione e alla quantità di prodotto.


    1. Vinificazione

Sia la diraspatrice che la pigiatrice sono macchine utilizzate durante la pigiatura ma ognuna ha la propria funzione: la diraspatrice scompone il grappolo separando gli acini dal raspo, mentre la pigiatrice schiaccia delicatamente l’acino per far uscire una prima parte di mosto. Dato che il processo di vinificazione è diverso in base alla tipologia d’uva, può essere necessaria una lavorazione diversa prima della torchiatura.

Per questo motivo esistono diverse varianti delle due macchine: mentre la diraspatrice e la pigiatrice svolgono ognuna la propria funzione, ci sono anche le pigiadiraspatrici che combinano le due lavorazioni per avere un risultato migliore.

Per capire meglio, facciamo l’esempio della lavorazione del vino bianco e vino rosso:

  • Vinificazione uva nera: è una lavorazione che prevede diversi passaggi ed è importante distinguere tra pigiatura e torchiatura, o pressatura. L’uva passa nella diraspatrice per separare gli acini dal raspo e, tramite una pompa, mosto e vinacce (buccia e vinacciolo, o seme) vengono trasferiti in una tina per far partire il processo di fermentazione tramite la macerazione. In questo modo le bucce trasferiscono colore e sostante al mosto e solo dopo diversi giorni si procederà con la torchiatura per estrarre il restante mosto dalle vinacce.
  • Vinificazione uva bianca: è una lavorazione più rapida rispetto a quella necessaria per fare il vino rosso dato che la fermentazione avviene solo dopo la torchiatura. Infatti, dalla pigiatura delicata fatta con pigiadiraspatrici si passa direttamente ad una pressatura soffice per evitare che le sostanze contenute nelle vinacce, o processi di fermentazione indesiderati, rovinino il prodotto finale.

    2. Struttura

2.1. Diraspatrice

La diraspatrice ha una struttura orizzontale composta principalmente da una vasca in cui rovesciare i grappoli d’uva appena raccolti, un rotore con palette che separa gli acini dai raspi e un vaglio per setacciare gli acini e da cui escono lateralmente i raspi.

  1. Trasmissione (più robusta nei modelli professionali per lunghe sessioni di lavoro, a cinghia o a catena e cinghia)
  2. Vasca superiore o Tramoggia (contenitore in cui si versano i grappoli: può essere di diverse dimensioni; in acciaio smaltato o inox; fissa o apribile per una immediata ispezione, manutenzione e pulizia)
  3. Motore elettrico (ad induzione, potenza varia se è monofase o trifase)
  4. Coclea elicoidale di trascinamento (spinge i grappoli nella macchina)
  5. Vaglio (in acciaio inox, setaccia gli acini effettuando la pulizia finale dai raspi)
  6. Rotore a palette (in acciaio smaltato o inox, effettua la diraspatura premendo gli acini dell’uva sul vaglio)
  7. Coclea elicoidale di scarico (può essere in acciaio smaltato o inox, trasporta l’uva dalla vasca)
  8. Pompa a palette (con attacco a garolla grande per favorire il passaggio degli acini, in genere in acciaio inox)
  9. Uscita per raspi

2.2. Pigiatrice

Anche la pigiatrice ha una tramoggia in cui vengono rovesciati i grappoli, che però vengono subito lavorati dai rulli di lavorazione e cadono direttamente nella vasca, senza bisogno del vaglio.

  1. Trasmissione (a cinghia)
  2. Motore elettrico (ad induzione)
  3. Rulli di lavorazione (effettuano la pigiatura, in gomma piena alimentare o in alluminio)
  4. Rotore a palette (in acciaio smaltato o inox, spinge i grappoli d’uva tra i rulli)
  5. Vasca superiore o Tramoggia (in acciaio smaltato o inox, contenitore in cui si versano i grappoli)


    3. Tipologie

Come abbiamo visto, la diraspatrice e pigiatrice hanno una struttura generale simile ma anche alcune differenze fondamentali per poter svolgere ognuna la propria funzione. Per questo motivo, e in base alla loro configurazione, si possono classificare in:

3.1. Pigiatrici a barella

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Pigiatrice a barella manuale

La pigiatrice è una macchina semplice che serve ad effettuare lo schiacciamento delicato dell’acino per estrarre parte del liquido. La pigiatura viene fatta per preparare l’uva alla fase successiva di lavorazione e deve avvenire senza lacerare le bucce, in modo da non rompere i vinaccioli (semi) e i raspi per non alterare il sapore del vino.

Le pigiatrici a barella, essendo leggere e piuttosto compatte, sono comode per essere poggiate direttamente sopra al contenitore o alla tina in cui andrà l’uva.

Infine, si possono trovare sia in versione manuale che con motore elettrico, in acciaio smaltato o inox, da scegliere in base alla quantità di uva che si andrà a maneggiare.

3.2. Pigiadiraspatrici a barella

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Vaglio da cui escono acini e raspi

Le pigiadiraspatrici a barella sono delle macchine che effettuano sia la pigiatura che la diraspatura. La coclea elicoidale spinge i grappoli nella pigiatrice e successivamente passano nella diraspatrice per distaccare gli acini dai raspi. L’uva pronta per la fase successiva uscirà dal vaglio sottostante e finirà direttamente nella tina, mentre i raspi saranno espulsi lateralmente.

Queste macchine semplici e compatte sono ideali per chi ha una piccola o media produzione di vino: infatti ne esistono di diverse dimensioni, a scelta in acciaio smaltato o inox e con azionamento:

  • manuale tramette il moto rotatorio ai rulli tramite un timone circolare con manico;
  • elettrico ad induzione, con una potenza di 1 o 1.2 HP.

3.3. Diraspatrici con pompa

Le diraspatrici con pompa, che possono essere con o senza i rulli pigiatori, sono le macchine più complete e professionali. Ne esistono varie configurazioni per coprire le esigenze di produzione più estese:

  • diverse dimensioni e potenza
  • in acciaio smaltato o inox
  • elettriche con sistema monofase o trifase.

La differenza fondamentale rispetto ai modelli a barella è la struttura solida e portante, dotata di 2 o 4 ruote per uno spostamento agile. Queste diraspatrici hanno una pompa a palette, con attacco a garolla, per trasportare gli acini lavorati nella tina in cui si andrà a fermentare il mosto o direttamente nella pressa.

Diraspatrice elettrica Z20A

Nei modelli professionali sono disponibili motori potenti e registrabili, per una immediata taratura della trasmissione che è in grado di lavorare anche grosse quantità. Questo è possibile grazie a materiali di massima qualità, come acciaio inossidabile e teflon, che garantiscono durata nel funzionamento e robustezza.

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