Una guida completa per l’acquisto della miglior motosega a batteria, con molti consigli utili sul loro utilizzo e manutenzione.
La Guida all’acquisto delle Elettroseghe a Batteria,
Completa e Curata dai veri Esperti delle Attrezzature del Taglio del Legno
Il costante sviluppo delle macchine a batteria sta spingendo sempre più persone a spostarsi dalle motoseghe a scoppio alle motoseghe a batteria, visto la produzione di modelli sempre più performanti e validi.
Queste rappresentano un’alternativa molto più comoda e semplice da usare rispetto ai modelli a scoppio visto che possono essere utilizzate ovunque si vuole senza preoccuparsi della loro alimentazione, anche in luoghi dove manca una presa di corrente.
INDICE
1. Introduzione
Nella guida analizzeremo punto per punto tutte le principali caratteristiche delle Elettroseghe a Batteria e delle differenze con le loro alternative alimentate a scoppio, ma prima è opportuno fare una prima distinzione tra i due principali utilizzi e tipologie di Motoseghe:
- Motoseghe da taglio;
- Motoseghe da potatura.
Le motoseghe da taglio sono di dimensioni maggiori e montano una barra di taglio molto più lunga, vengono utilizzate infatti per il taglio di tronchi e rami di medie e grandi dimensioni e per il taglio dei ceppi su cavalletto.
Le motoseghe da potatura invece, sono più piccole e compatte e la loro principale caratteristica è la possibilità di utilizzarle anche con una sola mano.
Vengono utilizzate per tutte quelle operazioni legate alla potatura, sono adatte quindi al taglio di piccoli rami di alberi da frutto o di ulivi.
Una motosega da potatura si distingue subito da una da taglio per un’importante caratteristica: L’impugnatura.
Nei modelli da potatura infatti questa si trova nella parte superiore, proprio per permettere all’operatore di utilizzare la macchina anche con una sola mano quando possibile.
La sua posizione esattamente baricentrica rispetto alla macchina infatti, permette che questa resti bilanciata anche senza che ci siano due mani in diverse posizioni a sostenerla.
NOTA IMPORTANTE: Come indicato in tutti i manuali di istruzione dei modelli di motoseghe da potatura, l’uso ad una sola mano è raccomandato esclusivamente agli utilizzatori professionisti, ovvero gli operatori che non solo fanno un uso professionale e continuativo del prodotto e hanno maturato una conseguente esperienza nel loro utilizzo, ma che magari hanno effettuato dei corsi di formazione sul loro utilizzo.
Questo per un fatto di sicurezza, perché l’elettrosega è pur sempre uno strumento pericoloso con una catena tagliente scoperta, e l’uso con una sola mano aumenta il rischio dell’uso dell’oggetto, riducendo la presa ed il controllo della macchina durante la fase di taglio.
Quindi è da evitare l’uso con una sola mano per l’utente hobbista non esperto (tutte le motoseghe da potatura sono comunque regolarmente dotate anche della seconda impugnatura per essere prese a due mani).
Se vuoi conoscere tutte le caratteristiche e valutare gli aspetti principali delle motoseghe da potatura leggi la nostra guida specifica proprio su questa categoria.
2. I vantaggi della batteria
Lo sviluppo e il costante miglioramento delle batterie e delle macchine che alimentano, hanno portato questa categoria ad essere la primissima alternativa alle classiche motoseghe a scoppio, specialmente per chi non necessità di macchine estremamente potenti e desidera utilizzare delle alternative ecologiche.
Possiamo riassumere che i principali aspetti che le differenziano dalle “sorelle” a scoppio sono tutti riconducibili all’assenza di un motore a miscela.
Se un motore a scoppio è più potente, un motore a batteria oltre a non emettere scarichi dannosi per l’ambiente e l’operatore stesso, è anche molto più silenzioso e semplice da utilizzare.
Anche le dimensioni variano notevolmente, il motore a batteria è molto più piccolo e meno ingombrante, questo influisce anche sul peso totale della macchina, i modelli a batteria infatti pesano meno delle motoseghe a scoppio.
Infine anche i lavori di manutenzione sono molto ridotti con le batterie, visto l’assenza di parti soggette a guasti e che richiedono una manutenzione regolare come possono essere filtri, candele, olio motore o il rabbocco dello stesso carburante.
Riassumiamo ora in una tabella le caratteristiche e le differenze elencate sopra rispetto ai modelli a scoppio.
Livello Emissioni | Rumorosità | Peso | Livello di manutenzione | |
Motoseghe a batteria | Zero | Bassa | Max. 5 kg | Basso |
Motoseghe a scoppio | Medio – Alto | Alta | Fino a 8 kg | Medio – Alto |
Il principale tipo di batteria che si trova ormai sulla maggior parte delle macchine è quella al litio che si differenzia dalle batterie di vecchia generazione (ad esempio al nichel) per:
- DURATA MAGGIORE: Le batterie al litio permettono un numero di ricariche 3-4 volte maggiore alle batterie al nichel;
- PIENA CARICA PER TUTTA LA DURATA: La carica di queste batterie non svanisce;
- PESO MINORE: Queste batterie offrono un miglior rapporto potenza-peso, sono infatti circa 1/3 più leggere delle batterie al nichel;
- RISPETTO DELL’AMBIENTE: Gli attrezzi con batteria a litio sono riciclabili e senza metalli pesanti;
- ZERO EFFETTO MEMORIA: Possono essere ricaricate senza effetto memoria negativo, riescono quindi ad offrire la massima potenza anche dopo centinaia di cicli di carica.
3. Le Potenze
Vediamo ora i due aspetti fondamentali da considerare in una motosega a batteria: Potenza e Autonomia di lavoro.
Vengono indicati nei dati tecnici delle macchine rispettivamente con Voltaggio (V) e Amperaggio (A).
Quando si parla di voltaggio si intende la potenza di lavoro della motosega, più il voltaggio del motore elettrico è elevato, maggiore sarà il livello di potenza erogata.
Quando si parla di amperaggio invece, si intende l’autonomia di lavoro, quindi un amperaggio più elevato, corrisponde ad un’autonomia di lavoro più lunga.
Vediamo poi un terzo valore sempre riguardo la potenza sprigionata dal motore, i Watt (W), questi esprimono precisamente la potenza dei motori dei dispositivi elettrici, o delle loro batterie.
Questo valore però, viene indicato principalmente sulle macchine elettriche, nei modelli a batteria non vengono quasi mai indicati nei dati tecnici o nel libretto informativo del prodotto.
3.1 Come calcolare i Watt
Il dato si può ottenere facilmente conoscendo proprio Voltaggio e Amperaggio della macchina, grazie ad una semplice moltiplicazione:
W = V x A
Watt = Voltaggio x Amperaggio
Prendiamo ora degli esempi concreti per ottenere i watt con la formula che abbiamo appena indicato.
Come primo esempio consideriamo una motosega a batteria alimentata da una batteria da 18 Volt e 4 Amperes,
il calcolo per ottenere la sua potenza espressa in Watt è:
- 18 (Volts) x 4 (Amperes) = 72 Watt
E per una motosega con due batterie?
Consideriamo una motosega Worx con due batterie da 20 Volt ciascuna e da 4 Amperes.
Per prima cosa va effettuato un calcolo preliminare per ottenere la potenza totale della macchina, per ottenerla basta sommare il voltaggio delle batterie in dotazione, quindi:
- Elettrosega con 2 batterie da 20 V e 4 Ah → Equivale a 40 V e 4 Ah.
Ora possiamo calcolare i Watt totali della macchina con la moltiplicazione indicata sopra:
- 40 (Volts) x 4 (Amperes) = 160 Watt
4. Le barre di taglio
La barra di una motosega è la parte che mantiene la catena di taglio in guida, le sue dimensioni variano in base al tipo di utilizzo a cui è destinata la macchina e la potenza che sviluppa.
Stendiamo allora una piccola divisione di alcuni range di lunghezze delle barre e il loro effettivo utilizzo:
Lunghezza Barra | Dimensioni Barra | Utilizzo |
Fino a 14 cm | Mini | Potatura |
Da 15 a 19 cm | Molto corta | Potatura |
Da 20 a 24 cm | Corta | Potatura |
Da 25 a 29 cm | Medio – Corta | Potatura e Piccoli tagli |
Da 30 a 34 cm | Media | Potatura e Taglio |
Da 35 a 39 cm | Medio – Lunga | Taglio e piccoli abbattimenti |
Da 40 a 44 cm | Lunga | Taglio e abbattimenti |
Da 45 a oltre 50 cm | Molto lunga | Taglio e abbattimenti |
Ne esistono due tipi differenti:
- Barra Standard;
- Barra Carving.
La barra standard ha una forma allungata e lineare, è quella dalle dimensioni maggiori e viene utilizzata per la maggior parte delle operazioni di taglio.
La barra carving invece, si caratterizza per dimensioni inferiori rispetto a quella standard e una forma più affusolata sulla punta.
Queste caratteristiche la rendono ideale ad uso strettamente specifico per i tagli di precisione e i lavori di potatura, proprio perchè la barra con questa forma particolare si infila meglio nelle piante con rami fitti e intricati permettendo di evitare di danneggiare anche i rami vicini a quello che si pota durante le operazioni e una maggiore facilità di movimento.
5. La catena
Prima di effettuare le operazioni di taglio è importante conoscere il corretto metodo di montaggio e tensionamento della catena per evitare di danneggiare la barra e di effettuare operazioni poco efficaci e non in sicurezza.
- Per prima cosa quindi va controllato che la catena venga montata nel corretto senso di rotazione.
Le catene infatti hanno un solo lato tagliente, che è quello che deve effettuare il taglio.
5.1 Come è composta la catena di una motosega?
- Prendendo come riferimento sempre l’immagine sopra con la catena montata nel corretto senso di taglio, nella parte inferiore troviamo le maglie motrici, le parti che entrano nella barra e che hanno la forma di un uncino (Le parti numerate).
- La parte superiore della catena invece come abbiamo appena detto è quella che si occupa materialmente di effettuare il taglio, ed è composta da una parte tagliente chiamata “dente”.
I denti sono distribuiti omogeneamente e vengono collegati tra loro dalle “maglie di collegamento”.
- Altro aspetto importantissimo da verificare è che la catena abbia il giusto tensionamento.
Questa deve aderire alla barra ma non eccessivamente, altrimenti si rischierebbe di frenarne il naturale scorrimento e danneggiare la barra stessa.
Importante ricordare che con le barre carving la catena deve essere meno tensionata, nella guida della barra infatti deve essere visibile circa la metà della maglia di guida. Questo a causa del raggio inferiore della barra, dove, in caso di tensione eccessiva della catena si creerebbero sollecitazioni eccessive.
Come abbiamo visto in precedenza esistono due diversi tipi di barre, a loro volta, anche le catene hanno caratteristiche differenti tra loro.
Gli aspetti che possono variare sono: Il Passo e lo Spessore.
5.2 Cos’è il passo di una catena e come si calcola?
Il passo catena è la distanza, espressa in millimetri, tra 3 rivetti consecutivi diviso 2.
Quindi basterà misurare la distanza tra loro e dividere la somma per due.
Nell’immagine sotto possiamo vedere ad esempio una catena con passo 1/4″, con distanza tra tre rivetti di 12.8 mm.
Vediamo allora quali sono i rapporti e l’equivalenza tra il passo catena espresso in millimetri e quello espresso in pollici.
Distanza tra 3 rivetti consecutivi | Passo catena in millimetri | Passo catena in pollici |
12.80 mm | 6.40 mm | 1/4″ – .25 |
16.70 mm | 8.35 mm | .325″ |
19.20 mm | 9.60 mm | 3/8″ – .375″ |
20.60 mm | 10.30 mm | .404″ |
38.00 mm | 19.00 mm | 3/4″ – .75″ |
5.3 Cos’è lo spessore di una catena?
Lo spessore invece è la parte della maglia motrice che entra nella scalanatura della barra.
Gli standard industriali sono rispettivamente .043″ (1.1 mm) .050 (1.3 mm), .058 (1.5 mm) e .063″ (1.6mm).
Nelle immagini sotto possiamo vedere tutti i vari spessori di fabbrica delle catene e come il passo e lo spessore variano con l’aumentare del numero catena.
Vediamo ora quali sono le varie sequenze possibili dei denti di una catena.
Sono possibili tre diverse sequenze:
- Standard;
- Semi-Skip;
- Skip.
Le catene con sequenza di taglienti di tipo standard garantiscono ottime prestazioni di taglio, visto che hanno la maggior quantità di denti possibili, con quindi ogni maglia di collegamento che è seguita da un dente destro e sinistro in modo alternato.
Le sequenze Skip e Semi-Skip invece, si trovano sulle catene di ricambio per macchine di bassa fascia, sono le più economiche e presentano anche una minore quantità di denti, a parità di maglie di collegamento, rispetto alle catene con sequenza standard.
6. Abbigliamento di sicurezza
Per utilizzare in modo corretto e sicuro una motosega è importante come abbiamo visto montare adeguatamente ogni parte della macchina, specialmente la catena, ma è fondamentale anche seguire un metodo di utilizzo sicuro, operando sempre in sicurezza e in spazi privi di pericolosi ostacoli.
Altro aspetto fondamentale è anche l’abbigliamento che si indossa durante le operazioni, per proteggersi efficacemente da tagli ed eventuali detriti e residui di taglio.
I principali indumenti da indossare sono:
- Casco di protezione;
- Cuffie antirumore;
- Guanti antitaglio;
- Abbigliamento antitaglio
(Giacca, Salopette, Pantaloni e Manicotti); - Scarpe antinfortunistiche.
Nell’immagine sopra possiamo vedere un abbigliamento tipico con i più classici indumenti di protezione, ma oltre questi, sono disponibili anche altri tipi di indumenti sempre in grado di proteggere dal taglio e da eventuali detriti, ad esempio: Salopette antitaglio, Scarponi antinfortunistici e manicotti antitaglio.
Un aspetto fondamentale da valutare con l’abbigliamento antitaglio è la classe di protezione.
Questa indica la resistenza al taglio dell’indumento che si indossa.
Esistono tre differenti classi di taglio, ognuna indica un grado di protezione dalle lame di taglio durante le operazioni:
- Classe di protezione 1: Indica una protezione dalle barre di taglio delle motoseghe con catena che taglia alla velocità di 20 m/s.
- Classe di protezione 2: Indica una protezione dalle barre di taglio delle motoseghe con catena che taglia alla velocità di 24 m/s.
- Classe di protezione 3: Indica una protezione dalle barre di taglio delle motoseghe con catena che taglia alla velocità di 28 m/s.
7. Dispositivi di sicurezza
Insieme all’adeguato abbigliamento antitaglio da indossare è importante parlare anche dei dispositivi di sicurezza già integrati sulla macchina, tra cui il più importante è il freno catena.
Questo è un sistema di sicurezza che permette di bloccare lo scorrimento della catena in caso di urto accidentale o sobbalzo e si attiva quando la parte posta davanti all’impugnatura (quella evidenziata in rosso) viene spinta in avanti.
Il suo funzionamento è molto semplice, quando la protezione viene spostata in avanti un anello di metallo va a stringere il tamburo della frizione bloccandone l’azione e arrestando immediatamente lo scorrimento della catena in caso di necessità.
piero conti
davvero un articolo molto completo ed interessante
renzo
Ottimo manuale di informazione e sicurezza … grazie
Simone
Ciao Renzo,
Grazie mille!
Anonimo
Spiegato bene grazie.
Angelo Fichera
Ottimo, alcune cose non le sapevo, grazie.
Anonimo
Grazie mille, molto interessante.
De Michele Antonio
Questo dimostra che siete una azienda al TOP, sono e sarò sempre un vostro cliente affezionato.
Thomas
Tanti aspetti davvero interessanti, grazie.
Anonimo
PERFETTA
CHIARA ED ESAURIENTE SENZA FRONZOLI, C’E SOLO QUELLO CHE SERVE.
Anonimo
Son rimasto ben impressionato per la precisione e la dovizia di particolari nella descrizione dei componenti essenziali